Loretta Meliffi

Sono nata a Roma nel 1953.
Nel 1978 mi sono laureata in Medicina e chirurgia e subito dopo mi sono specializzata in Oncologia.
Negli anni 90, in seguito alla nascita di mia figlia e per motivi di lavoro, mi sono trasferita ai Castelli Romani e qui ho incontrato, forse per la prima volta in modo consapevole, la natura e i suoi colori.
Solo nei primi anni del 2000, però mi sono avvicinata alle tele e ai pennelli ed ho scoperto con stupore ed entusiasmo le cose attorno a me, cose che avevo guardato tante volte e non avevo mai visto, riuscivo, per la prima volta, a fermarmi sulle infinite forme del cielo e sulle innumerevoli sfumature dei boschi, le tante ombre del volto umano e la luce dei suoi occhi. E ho scoperto che tutto questo mi ricaricava e mi arricchiva

Questa ricchezza, e questa carica contribuivano, anche, a darmi la forza e l’equilibrio per affrontare sempre con passione e dedizione, il difficile campo dell’Oncologia, con il quale tutti i giorni mi sono confrontata nella mia professione.
Nel 2008 ho partecipato per la prima volta ad una mostra di pittura dell’Associazione Ostrakon
E negli anni seguenti ad altri eventi ed iniziative.
Nel 2014 sono entrata a far parte dell'Associazione Rivelista "Euterpe", con sede ad Anzio, ed ho partecipato alle mostre collettive organizzate dall'associazione sul territorio di Anzio, Ascoli Piceno, Spoleto, Venezia. La Maddalena ed altre ancora
Nel 2013 ho scoperto un'altra appassionante espressione artistica
- la fotografia – mi sono iscritta al Gruppo Fotografico di Genzano ed ho iniziato un'avventura che mi ha portato a partecipare, con entusiasmo, a numerose mostre fotografiche organizzate dal gruppo fotografico anche all’estero.

Nello stesso periodo, però, ho iniziato a viaggiare e, instancabile, proseguo ancora oggi, ed è proprio con i miei viaggi, che scopro, come è giusto che sia, realtà tanto diverse da quelle cui sono abituata: colori, rumori, odori, sapori mai visti o sentiti e, con la mia macchina fotografia, fermo in un istante quelle novità, quelle emozionanti sensazioni.
Quando rientro però, scopro un nuovo ed insostituibile momento….
Inizio, (possiamo chiamarlo così), il mio reportage pittorico; ma non è solo un reportage, non è solo una riproduzione di immagini, perché sulla tela emergono, si “Rivelano” delle emozioni e dei contenuti tenuti sopiti dal turbinio e dalla concitazione del viaggio e che invece nella quieta dimensione dello studio di pittura spingono per uscire, per farsi sentire, per Rivelarsi ed io sono lì, pronta ad accoglierli.

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